Commedia brillante in tre atti di Loredana Cont.
Traduzione in dialetto vicentino di Italo Cunico. Regia di Italo Cunico.
Portata in scena il 22 novembre 2008 all'Auditorium Comunale di Chiuppano (VI).
A non saverla giusta
Ambientata negli anni '60 si inserisce nel tipico filone della commedia tradizionale, dialettale, presentando la classica famiglia con un padre equilibrato, moglie bisbetica, cognata zittella e bigotta, nonno ironico e un po' avaraccio e brava figliola ventenne e inaspettatamente e drammaticamente incinta. Un testo ricco di battute di assoluto divertimento, che porterà il pubblico a rievocare tempi lontani dai nostri usi e costumi di oggi.
La storia si svolge nell'arco di una giornata. Mariotta aspetta con impazienza il ritorno della sorella Caterina da "Lourdes", e cerca di coinvolgere nella sua ansia anche il marito Menego e il suocero Nane ai quali, in verità, della Caterina e dei suoi frequenti pellegrinaggio poco importa. Quando Caterina arriva con una valigia di madonnette di acqua santa , inavvertitamente sente la nipote Lina fare un certo discorso all'amica Rosetta dal quale discorso intuisce senza possibilità di errore che la ragazza è incinta. E' quindi indispensabile comunicare ai componenti della famiglia la drammatica realtà.
Ma la ragazza è "ingroppata" o no?
A non saperle giuste le cose quanti sbagli si fanno?.
Note di regia.
La commedia si sviluppa nell'arco di tre atti per una durata complessiva di circa 2 ore.
La storia si svolge all'interno di una modesto soggiorno con tavolo per il pranzo e salottino ed è ambientata in un periodo degli anni sessanta.
Il ritmo della commedia è scandito da due tipi di comportamento umano profondamente diversi, opposti: l'agitazione, l'apprensione il nervosismo delle donne Mariota e la sorella Caterina e la calma, la leggerezza e l'ironia degli uomini Menego e il padre Nane. Le battute di Nane, il nonno, pur con un recitativo minore sono tra le più esilaranti ed attese. Lui commenta, ironizza, sentenzia e... con gli arretrati della pensione risolve. Si alternano alcune entrate in scena con forti caratterizzazioni nelle le parti del postino, del prete e del sacrestano. Ingenui e remissivi i giovani futuri sposi.
Non ci sono profonde morali nella storia ma rivedendo certe situazioni, sentendo certi dialoghi, si colgono tratti del comportamento umano (credenze, tabù) che c'erano qualche tempo fa e forse esistono ancora, che la scena teatrale ridicolizza al punto da farli sembrare distanti, inveri e surreali.
Franco Fabrello
personaggi e interpreti
Mariotta - padrona di casa
Oretta Capitanio
Menego - suo marito
Tiziano Panozzo
Nane - padre di Menego
Franco Fabrello
Caterina - sorella di Mariotta
Elena Polidoro
Lina - figlia di Mariotta e Menego
Barbara Mariotto
(al 2015 M.Vittoria Mistrorigo)
Richetto - moroso di Lina
Fabrizio Grotto
Don Vittorio - prete
Mario Dalla Fina
Adone - sacrestano
Giorgio Dal Santo
Gigiotto - il postino
Salvatore Loisi (al 2015 Lorenzo Grotto)
Rosetta - amica di Lina
Eddy Savio
*
Tecnici di scena
Pierdomenico Gasparini, Lucia Graziani
e Mirco Scremin
Tecnici luci e suoni
Maurizio Agnolin, Maurizio Calgaro e Maurizio Roso
Trucco
Anna Pattanaro
Costumi
Oretta Capitanio